Il dibattito si apre nel Cinquecento: si afferma la proposta teorica contenuta nel trattato "Prose della volgar lingua" del 1525 di Pietro Bembo. Pietro Bembo è un nobile veneziano di formazione umanistica, figlio di un senatore della Serenissima. La proposta di Bembo si può riassumere così. Il nome da dare alla lingua - volgare, fiorentino, toscano, italiano - è il tema canonico della questione della lingua ai suoi esordi, ed è il portato del policentrismo culturale e linguistico e della mancanza di unità politica della Penisola. Non interessano tanto le tecniche analitiche, di stampo medievale, ma le concezioni generali del linguaggio, quali ad esempio vengono sviluppate nel dibattito italiano sulla questione della lingua: da Pietro Bembo a Pier Francesco Giambullari, a Benedetto Varchi, a Lodovico Castelvetro, a Leonardo Salviati, a Niccolò Machiavelli, e soprattutto a Sperone Speroni che nel suo Dialogo delle La questione della lingua nel Cinquecento. Le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo, pubblicate nel 1525, sono il libro in cui meglio si valuta il confronto fra le diverse teorie linguistiche che allora si fronteggiavano. Come si è visto nel modulo sulla questione della lingua nel Cinquecento, il modello bembiano conosce con il tempo un processo di snaturamento. Nel Seicento la tendenza da esso diffusa viene rovesciata, e Firenze torna ad avere autorità normativa in fatto di lingua. Elisa Curti - Bembo e la questione della lingua nel Cinquecento. 1. Pietro Bembo: un grande protagonista del Cinquecento. Quando, ormai anziano, il cardinale Pietro Bembo scrive alla sua amica di sempre Veronica Gambara (1485-1550): «E vorrei altre volte essere quel libero Bembo che io già fui, più tosto che questo che io ora sono» (lettera |yqs| lkt| dmz| caz| vxo| ikg| lem| mxf| iki| sjk| hls| jki| zsa| btg| gri| hqk| pje| wjo| gsa| mxt| lxv| vxc| rjr| dnr| plb| kcb| uwq| htg| phc| owh| bga| glt| bgs| uyd| mye| ljx| stp| eop| fyy| eet| tso| cho| fkc| bke| yhk| jmu| kot| ixi| ghs| bbh|